03-03-2021
COVID-19 E VACCINAZIONE OBBLIGATORIA
UN PROBLEMA?
Confesso di essere sconcertato. L`impressione è che in merito alla vaccinazione contro Covid-19 sia in corso una polemica sul nulla. In Italia abbiamo già vaccinazioni obbligatorie (contro tetano, polio, difterite, epatite B) e nessuno - ad eccezione di una bizzarra minoranza - si sogna di negare ai propri figli una protezione così preziosa da malattie che fino al secolo scorso imperversavano senza controllo, seminando patimenti e morte. Inoltre la legge prevede l`obbligo d`indossare caschi in moto e cinture in auto, ma nessuno inveisce contro un tiranno che limita la libertà personale. La ragione è semplice: a chi sostiene spavaldamente la testa è mia e ne faccio quel che mi pare, lo Stato fa notare che no, la testa non è solo tua, se te la rompi le conseguenze causano costi sociali che gravano su tutti, erodendo risorse pubbliche e spargendo sofferenze prevenibili. Chi si oppone all`obbligo vaccinale cita l`articolo 32 della Costituzione, ma a sproposito: declama la prima parte, ove si dice che nessuno può essere costretto a un trattamento sanitario, ma dimentica la postilla se non per disposizione di legge. Dunque in certi casi lo Stato può o deve forzare a trattamenti sanitari. Quando? Quando il diniego di uno può essere lesivo della salute di altri. Anche il codice civile è in linea, poiché obbliga il datore di lavoro a far adottare misure di protezione a tutela di tutti. E che dire della titubanza di alcuni operatori sanitari? Io la trovo inammissibile. Medici e infermieri hanno studiato - e con sacrifici - per offrire cure basate su dati scientifici: imperfette, ovviamente, ma le migliori esistenti. E visto che il nuovo vaccino ha dimostrato efficacia e sicurezza, non usarlo per prevenire una malattia così odiosa è insensato, oltre ad aprire al codice penale: contagiare soggetti fragili può procurare la morte. Dalla classe sanitaria mi sarei aspettato un`adesione totale, invece una parte si rifiuta, diffida o indugia, alimentando una confusione da cui i negazionisti attingono per infiammare gli animi. Mi chiedo, spiazzato, cos`hanno studiato per fare e quale senso etico hanno maturato nel loro percorso di lavoro a fianco del dolore. Insomma, a certe libertà individuali dobbiamo rinunciare per difendere il bene collettivo. Una semplice regola che ha radici antiche e che non ha senso ridiscutere. Eppure qualcuno ancora s`irrigidisce su posizioni irrazionali, oltre che egoistiche fino all`irresponsabilità: pur di tener fede alla propria ideologia - non importa se priva di argomenti comprensibili - è disposto a sacrificare il bene altrui. Difficile giustificare un siffatto menefreghismo asociale. Senza contare quanto sia complicato e lento organizzare campagne di persuasione educativa: in questa fase d`emergenza manca il tempo per vincere pacatamente le resistenze che preannunciano la difficoltà di raggiungere la dovuta immunità di gregge. Campagne di questo genere vanno sì messe in atto, con l`appoggio di quanti hanno l`autorevolezza mediatica per dare il buon esempio. Ma non vedrei alcunché di malvagio o antidemocratico nel rendere obbligatoria la vaccinazione, se il tasso di rifiuto superasse la soglia critica.